Recepimento Direttiva UE sul Whistleblowing in Italia, pubblicata in GU la delega al Governo

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.199 del 26 agosto 2022) la legge n. 127 del 4 agosto denominata “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2021”. Il provvedimento è entrato in vigore dal 10 settembre 2022.

La Legge di delegazione europea 2021 reca disposizioni relative al recepimento di 14 direttive europee, tra cui la Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la tutela delle persone che denunciano illeciti e irregolarità disciplinati dal diritto dell’Unione Europea, conosciuta anche con il nome di Direttiva europea sul whistleblowing.

Rispetto all’attuale quadro normativo italiano in materia di segnalazione di illeciti, la Direttiva UE estende l’obbligo di avere un canale informatico a disposizione dei whistleblower a tutte le aziende con più di 50 dipendenti nel settore privato, e agli stati, alle amministrazioni regionali e agli enti locali con oltre 10 mila abitanti in quello pubblico.

In che cosa consiste il recepimento in Italia della Direttiva europea sul whistleblowing?

La legge di delegazione europea 2021, analogamente ad un provvedimento scaduto l’anno scorso, autorizza il Governo ad adottare le disposizioni della Direttiva UE sul whistleblowing. Nel concreto, Il decreto legislativo che recepirà la Direttiva dovrà necessariamente:

  • uniformare la disciplina del whistleblowing tra il settore pubblico e quello privato;

  • allargare la definizione di whistleblower anche ai soggetti al di fuori della tradizionale relazione lavorativa, come consulenti, membri dei consigli direttivi, ex dipendenti e candidati a posizioni lavorative, e fornire loro una maggiore protezione da comportamenti ritorsivi;

  • imporre l’obbligo di istituire canali di segnalazione interni a tutte le imprese con almeno 50 lavoratori, indipendentemente dalla natura delle loro attività;

  • rendere meno stringenti i presupposti del venir meno della tutela, in quanto la Direttiva europea mantiene le tutele anche per i whistleblower che “abbiano avuto fondati motivi di ritenere che le informazioni segnalate fossero vere al momento della segnalazione”.

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Secondo quanto riferito da Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il testo del decreto – al quale ha collaborato direttamente anche ANAC – dovrebbe essere sostanzialmente già pronto.

Il recepimento, già avvenuto in Paesi come Francia, Svezia e Portogallo, è dunque imminente anche in Italia, trattandosi di un obbligo europeo per il quale altrimenti si rischia una procedura di infrazione.

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