Secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 24/2023, dal 17 dicembre 2023 avere un canale informatico interno per il whistleblowing è un obbligo di legge per tutte le aziende con più di 50 dipendenti, ma anche per tutte quelle aziende che:
- Hanno adottato i modelli di organizzazione e gestione previsti dal D.Lgs. 231/2001 (MOG 231)
- Operano nei settori sensibili individuati dalla legge italiana sul whistleblowing
Il decreto include nei c.d. settori sensibili le seguenti attività:
- Servizi, prodotti e mercati finanziari, e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo
- settore bancario, del credito e dell’investimento
- settore dell’assicurazione e riassicurazione
- settore delle pensioni professionali o dei prodotti pensionistici individuali
- settore dei titoli e dei fondi di investimento
- settore dei servizi di pagamento e delle attività di cui all’allegato I della direttiva 2013/36/UE sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento
- Sicurezza dei trasporti
- Tutela dell’ambiente
Per queste categorie di imprese non è previsto un numero minimo di dipendenti: tutte le aziende devono attivare un sistema di whistleblowing conforme ai requisiti di legge.
Ricordiamo inoltre che, quando non è prevista l’attivazione obbligatoria del canale di segnalazione interna nell’ambito del contesto lavorativo, ossia tale canale, anche se obbligatorio, non è attivo oppure, anche se attivato, non è conforme ai requisiti di legge, il segnalante ha la possibilità di rivolgersi direttamente al canale esterno di whistleblowing messo a disposizione da ANAC.