Whistleblowing e intelligenza artificiale: guida sui nuovi rischi AI

Whistleblowing e intelligenza artificiale: guida per RPCT e compliance manager sui nuovi rischi AI

L’introduzione massiccia dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali delle organizzazioni pubbliche e private è già realtà: banche, assicurazioni, sanità, HR, Pubbliche Amministrazioni e infrastrutture critiche utilizzano da tempo sistemi automatizzati per valutare crediti, selezionare candidati, supportare diagnosi, automatizzare graduatorie e molto altro.

Finché tutto procede senza intoppi, è facile notare i benefici dell’AI in termini di efficientamento. Ma quando qualcosa va storto – bias, discriminazioni, uso scorretto dei dati – l’unico modo per far emergere il problema è spesso una segnalazione interna.

Ed è qui che nasce una domanda fondamentale per chi gestisce un canale whistleblowing:

Come utilizzare intercettare e gestire segnalazioni complesse su violazioni legate all’AI, proteggendo il segnalante e garantendo conformità normativa?

Per rispondere, dobbiamo guardare a dove l’AI genera rischi, cosa dice la normativa italiana e perché serve un approccio diverso.

Gestisci le segnalazioni in ambito AI con Legality Whistleblowing, il software conforme e sicuro by design.

Dove e come l’AI è già impiegata e quali segnalazioni di illeciti genera

Modelli di scoring creditizio, valutazione del rischio, decisioni automatizzate. Rischi: discriminazione sistemica, errori sulle decisioni di credito, maggiore esposizione al rischio ICT.
Supporto alle diagnosi, prioritizzazione dei pazienti, percorsi clinici. Rischi: falsi negativi, decisioni non verificabili

Screening automatico dei CV, ranking dei candidati, profiling. Rischi: esclusione di categorie protette, bias algoritmici.

Algoritmi per stilare graduatorie, effettuare controlli o assegnare benefici. Rischi: violazioni dei diritti dei cittadini.

Decisioni operative come gestione delle reti di trasporto, manutenzione predittiva, monitoraggio di impianti. Rischi: errori che generano interruzioni di servizio, incidenti o problemi di sicurezza.

È evidente che i rischi elencati non si configurano come illeciti “classici”, ma sono piuttosto anomalie tecniche con impatti legali, reputazionali e sociali che possono emergere soltanto grazie al riscontro di chi lavora con questi sistemi, sa leggere il codice o nota pattern ricorrenti negli output.

Inoltre le segnalazioni relative all’AI possono rivelarsi più complesse sia da interpretare (RPCT e responsabili compliance non sempre hanno conoscenze tecniche approfondite) sia da investigare, rendendo necessaria la collaborazione di figure esperte.

Legality Whistleblowing - segnalazione illeciti ITA

Normativa su AI e whistleblowing: basi legali e possibili evoluzioni

Italia e Unione Europea: quadro normativo

La Direttiva UE 2019/1937 e il D.Lgs. 24/2023 proteggono già chi segnala violazioni in materia di privacy, sicurezza informatica, discriminazioni, gestione illecita dei dati e rischi per l’interesse pubblico. L’AI ricade perfettamente in queste categorie.
A questo quadro normativo si aggiunge l’AI Act, recepito in Italia con la Legge n. 132 del 23 settembre 2025 (in vigore dal 20 ottobre 2025), che per i sistemi ad “alto rischio” introduce obblighi precisi:

  • Documentazione completa di modelli e dataset
  • Valutazioni obbligatorie dei rischi
  • Test e controlli periodici
  • Misure di trasparenza per gli utenti
  • Gestione e reporting degli incidenti

Se un modello AI è privo di documentazione, addestrato su dati non conformi al GDPR, produce bias non mitigati o manca di adeguati controlli di sicurezza, siamo di fronte a violazioni oggettive che possono e devono essere segnalate tramite canale whistleblowing.

L’AI Act non è una legge specifica sul whistleblowing, ma crea le basi normative tecniche che trasformano problemi AI in illeciti denunciabili.

Il vuoto legislativo sui “rischi futuri” dell’AI – destinato a chiudersi

Resta ancora scoperta la tutela esplicita per chi segnala rischi futuri: potenziali pregiudizi, vulnerabilità non ancora sfruttate, scenari di danno sistemico basati su ragionevole preoccupazione più che su prove certe.

Negli Stati Uniti e in California sono in corso di approvazione normative specifiche per proteggere i whistleblower AI, con tutele anche per segnalazioni basate su sospetti fondati e obblighi per i grandi sviluppatori di istituire canali interni dedicati.

L’Europa seguirà. Chi si attrezza fin da ora con canali adeguati, policy chiare e procedure specifiche sarà più preparato a evitare sanzioni, contenziosi e danni reputazionali.

Metti a segno il 100% di compliance con Legality Whistleblowing

Sicuro per chi segnala, semplice e conforme per chi riceve

I rischi AI che nessun audit di compliance tradizionale intercetta

Un algoritmo HR che esclude sistematicamente determinate categorie o fasce d’età, “imparando” da decisioni passate.

Sistemi di scoring che negano prestiti senza spiegazioni. Nemmeno chi li gestisce sa dire perché.

Sistemi AI esposti a manipolazioni che possono causare frodi, violazioni di dati o decisioni alterate.

Training con dati personali senza consenso, trasferimenti illeciti, violazioni GDPR invisibili fino alla segnalazione interna.

Richiedi una demo del software Legality Whistleblowing

Come Legality Whistleblowing integra l’AI in modo sicuro

Il punto non è evitare l’AI, ma usarla nel modo giusto: controllata, interna, senza esporre dati sensibili.

Ed è così che funziona Legality Whistleblowing.

La piattaforma utilizza l’intelligenza artificiale solo in modo controllato, interno e coerente con le garanzie richieste dal D.Lgs. 24/2023. Questo permette di ottenere benefici operativi senza esporre l’identità del segnalante o i contenuti sensibili.

Ecco come si traduce nella pratica: 

  • Traduzioni e trascrizione automatiche delle segnalazioni, eseguite direttamente in piattaforma: nessun testo copiato su tool esterni o utilizzato per addestrare i modelli.

  • Categorizzazione assistita, utile per comprendere subito se una segnalazione riguarda bias, vulnerabilità, sicurezza ICT o gestione del dato.

  • Analisi di trend completamente anonime, che permettono di individuare pattern (es. segnalazioni ricorrenti su un modello) senza analizzare mai dati personali.

  • Isolamento dei dati sensibili: l’AI non accede a metadati, identità, IP, log di accesso o qualsiasi informazione che possa ricondurre al segnalante.

Il plus per i Responsabili: AI dove serve per semplificare il lavoro, protezione ovunque.

Checklist: prepara la tua Organizzazione alle segnalazioni sull’AI

  • Mappa dove l’AI è già utilizzata nei processi aziendali o nella PA

  • Identifica i sistemi “ad alto rischio” (decisioni su persone, sicurezza, diritti)

  • Aggiorna policy e procedure includendo rischi, bias, incidenti e vulnerabilità

  • Forma ODV, RPCT, compliance manager e responsabili IT sulla natura delle segnalazioni AI

  • Predisponi le categorie adeguate nel tuo canale interno per accogliere le nuove tipologie di segnalazione

  • Verifica che l’AI utilizzata nella piattaforma sia implementata in modo sicuro: i contenuti delle segnalazioni non devono essere inviati a servizi esterni non controllati o memorizzati per addestrare algoritmi

  • Prevedi un flusso chiaro per segnalazioni tecniche che richiedono competenze specialistiche (es. chi deve essere incluso nel gruppo di lavoro)
Scarica la guida gratuita - Whistleblowing a norma: cosa si può segnalare e cosa no