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Whistleblowing nel settore privato: anche le aziende con meno di 50 dipendenti in settori specifici devono adeguarsi alla legge

Il decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023, che per la prima volta in Italia ha riordinato e unificato la disciplina sul whistleblowing per il settore pubblico e per quello privato, ha esteso l’obbligo di dotarsi di un sistema interno per le segnalazioni di illeciti a una nuova platea di destinatari, tra cui le piccole e medie imprese con una media di almeno 50 lavoratori subordinati.

Oltre alle Pubbliche Amministrazioni, alle società private con più di 50 dipendenti e ai soggetti che adottano i modelli di organizzazione e gestione previsti dal D.Lgs. 231/2001, la norma di recepimento della direttiva (UE) 2019/1937 ha individuato un’ulteriore categoria di soggetti privati, operanti in settori “sensibili”, che sono obbligati ad attivare un canale di segnalazione interno conforme ai requisiti di legge, indipendentemente dalla dimensione dell’organico aziendale.

Vediamo insieme quali sono i settori sensibili menzionati dalla legge italiana sul whistleblowing, e in che modo possono raccogliere e gestire le segnalazioni con la massima compliance e sicurezza grazie alla piattaforma Legality Whistleblowing.

Whistleblowing, elenco dei settori aziendali con l’obbligo del canale di segnalazione anche sotto i 50 dipendenti

Nell’allegato al D.Lgs. 24/2023, di cui alle parti I.B e II, vengono indicati i soggetti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione e delle disposizioni attuative nazionali, ovvero le imprese attive nei seguenti settori:

  • Servizi, prodotti e mercati finanziari, e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo
    • settore bancario, del credito e dell’investimento
    • settore dell’assicurazione e riassicurazione
    • settore delle pensioni professionali o dei prodotti pensionistici individuali
    • settore dei titoli e dei fondi di investimento
    • settore dei servizi di pagamento e delle attività di cui all’allegato I della direttiva 2013/36/UE sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento
  • Sicurezza dei trasporti
  • Tutela dell’ambiente

Considerato il potenziale impatto delle violazioni all’interno di settori così strategici per l’economia, per le categorie elencate non è previsto un numero minimo di dipendenti: tutte le aziende devono attivare un sistema di whistleblowing conforme ai requisiti di legge.

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Come integrare la direttiva whistleblowing in azienda: gli step necessari

  • Istituire un canale informatico interno ad uso dei whistleblower che garantisca la riservatezza dei dati sensibili attraverso opportuni strumenti di crittografia

  • Definire un atto organizzativo specifico per il canale di segnalazione

  • Informare le rappresentanze sindacali sull’esistenza del canale

  • Mettere a disposizione delle persone segnalanti – dipendenti, ma anche tirocinanti, volontari, clienti, fornitori, anche se il rapporto di lavoro è cessato – informazioni chiare sul canale, sulle procedure e sui presupposti per effettuare segnalazioni interne o esterne

  • Garantire l’attività di formazione per coloro che gestiscono il canale di segnalazione e per tutto il personale interno

  • Adeguare il modello organizzativo 231, se adottato

  • Porre in essere tutti gli adempimenti necessari per rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali e garantire la conformità dei trattamenti effettuati al GDPR

Sia ANAC che Confindustria hanno escluso l’adeguatezza degli indirizzi di posta elettronica, ordinaria o certificata, in quanto non garantiscono la riservatezza dell’identità e dei dati personali dei segnalanti, così come prescritto dalla legge.

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La piattaforma di whistleblowing di cui ti puoi fidare

Sui sistemi di whistleblowing transitano ogni giorno dati sensibili e informazioni aziendali critiche.

Non lasciare la porta aperta a intromissioni indesiderate: con Legality Whistleblowing, la tua azienda potrà contare un software 100% compliant alla normativa italiana ed europea, capace di blindare con le più sofisticate tecnologie di cybersecurity le segnalazioni e l’identità dei segnalanti, rendendoli letteralmente inaccessibili a chi non è autorizzato a visualizzarle – noi compresi.

Grazie alla partnership con Oracle, le nostre piattaforme sono ospitate sui data center italiani della Oracle Cloud Infrastructure (OCI), raccomandata dalla Commissione UE per i massimi livelli di sicurezza, performance e continuità operativa.

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✅ Implementazione rapida ✅ Conforme a D.Lgs. 24/2023 e GDPR ✅ Crittografia end-to-end ✅ Certificazione ISO/IEC 27001 ✅ Multi-organizzazione e multi-lingua